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Snami: si sta perdendo troppo tempo

Sindacato Redazione DottNet | 08/02/2021 12:11

Il sindacato chiede l’intervento di molteplici figure sanitarie: medici di famiglia, medici di continuità assistenziale, medici dell’emergenza urgenza, medici dell’igiene pubblica e tutti i medici volontari che vorranno partecipare

Abbiamo partecipato ad una videoconferenza sulla campagna vaccinale anticovid promossa dal Ministero della Salute il 2 febbraio, con la presenza del Ministro Roberto Speranza, del commissario straordinario Domenico Arcuri e Stefano Bonaccini in rappresentanza delle regioni. Ci siamo lasciati con l’affermazione che ci avrebbero fatto pervenire una bozza d’accordo che al momento non abbiamo ricevuto”. È quanto afferma Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami Lo Snami suggerisce:

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-FRETTA.
Siamo in emergenza. Perché si continua a procrastinare e perdere tempo quando la posta in palio è così importante?
 
-FINANZIAMENTI.
Al di là del quantum occorre sapere da dove arriveranno i finanziamenti per effettuare una vaccinazione di massa che sarà costosa, anche perché molte regioni invocano finanze nazionali non avendo disponibilità economica.
 
-CHI PRATICHERA’ LE VACCINAZIONI?
Lo Snami ha invocato l’intervento di molteplici figure sanitarie: medici di famiglia, medici di continuità assistenziale, medici dell’emergenza urgenza, medici dell’igiene pubblica e tutti i medici volontari che vorranno partecipare. Medici libero professionisti, medici pensionati, medici precari ed altri Colleghi che intendano dare il loro contributo in quella che dovrebbe diventare una storica vaccinazione di massa, veloce, continua ed organizzata. Chi ha mal informato gli addetti ai lavori che la Medicina di famiglia potrà da sola farsi carico di una vaccinazione di tale portata ...non sa quel che dice… e non ha idea della non praticabilità di tutto ciò in tempi congrui, cioè celermente e con una garanzia del risultato.
 
-DOVE SI VERRA’ VACCINATI?
Secondo il nostro sindacato a domicilio dei pazienti allettati, in piccola parte negli studi medici con determinate caratteristiche e la grande massa nei centri vaccinali. Chi millanta pubblicamente che un Medico di famiglia potrebbe vaccinare 10 pazienti al giorno ignora che significherebbe svolgere quattro, cinque ore in più di ambulatorio per lunghissimo tempo in un contesto in cui la maggior parte dei medici è impegnato quotidianamente per 10-12 ore di lavoro quasi ininterrottamente…Risultato: vaccinazione lenta e ritmi di impegno e carico lavorativo non sostenibili. I centri vaccinali con personale di segreteria, infermieristico e medico potrebbero funzionare h12, sette giorni su 7, ed avere una capacità di vaccinazione per medico di una inoculazione ogni 5 minuti. Senza ignorare che in un contesto come questo il volontariato e la società civile darebbero sicuramente una mano per la componente burocratica, non indifferente, che orbita intorno alla vaccinazione stessa. Senza trascurare che un centro vaccinale organizzato avrà nell’equipe sanitaria le figure preposte in caso di monitoraggio e pronto intervento per reazioni avverse al vaccino.
 

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